Estée Lauder fa partnership con Uber Eats

Gli appassionati di bellezza potranno presto acquistare con Uber Eats i loro prodotti preferiti. Nell’ambito di un accordo tra Uber e The Estée Lauder Companies, infatti, i marchi Jo Malone London e Origins hanno aperto negozi sulle app Uber Eats e Postmates questo fine settimana, consentendo ai clienti di acquistare prodotti da oltre 60 negozi negli Stati Uniti.

La partnership è un’opportunità per Estée Lauder di beneficiare dell’attività di consegna di Uber, che è cresciuta del 150% anno su anno, secondo una nota di Uber. A sua volta, Uber sta cercando di espandere le sue categorie per includere alcool, generi alimentari e, naturalmente, bellezza.

“Non c’è dubbio che la pandemia abbia accelerato le tendenze nel comportamento dei consumatori, in particolare il nostro desiderio di ottenere ciò che vogliamo, consegnato rapidamente, con la semplice pressione di un pulsante”, ha affermato in una nota Julie Kim, responsabile globale Uber membership.

Fonte: pambianconews.com

Facebook lancia palinsesto di vendite in diretta

Le vendite in streaming continuano a macinare proseliti. E a generare nuovi format. A partire da questa settimana, Facebook testerà la formula Live Shopping Fridays sul territorio nordamericano. Ogni venerdì, fino al 16 di luglio, gli utenti del social network potranno seguire in diretta dei veri e propri programmi allestiti per promuovere prodotti fashion e beauty. Visitando la pagina Facebook di ciascun brand o la sezione Shop all’interno della piattaforma sarà possibile assistere alle trasmissioni della durata di circa 90 minuti, interagendo in presa diretta. Ogni venerdì sono previsti gli interventi di tre marchi sui temi comuni Glow up, New fashion finds e Self care spotlight.

Per ora il palinsesto comprende la partecipazione del colosso statunitense Abercrombie & Fitch, della label di calzature Dolce Vita così come il coinvolgimenti di vari beauty brand tra cui Clinique, Sephora e Bobbi Brown Cosmetics.

In Asia, il modello delle ‘televendite’ online spopola ormai già da alcuni anni con numeri esorbitanti: oltre 1o milioni di persone si connettono per acquistare prodotti di qualsiasi tipo, dal mass market al lusso. Un business che solo in Cina ha generato vendite per 4,4 miliardi di dollari nel 2018 e che è destinato a crescere anche verso Ovest, come hanno dimostrato Moda Operandi o, solo pochi mesi fa Nordstrom. Il department store americano ha infatti debuttato nel mondo degli eventi in livestreaming collaborando con importanti griffe per eventi di shopping dal vivo. “Attraverso Livestream Shopping, possiamo soddisfare le esigenze e le aspettative in continua evoluzione dei nostri clienti e dotare il nostro team di più strumenti per mantenere il nostro impegno di servire i clienti ovunque, quando e come vogliano fare acquisti”, ha dichiarato a Wwd Fanya Chandler, senior vicepresidente di Nordstrom.

In Cina lo shopping in live streaming ha raggiunto una tale popolarità da indurre le autorità a rilasciare nuove linee guida per regolamentare il settore. Le direttive dovrebbero essere implementate entro il 25 maggio. Le misure, rilasciate congiuntamente dalla Cyberspace Administration of China (Cac) e da altri sei enti governativi, tra cui il Ministero del commercio e l’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato (Samr), stabiliscono gli standard per le piattaforme di e-commerce, per operatori e host.

Fonte: pambianconews.com 

Fashion, il retail fisico abbraccia le ar experience

Il momento dello shopping è tornato. Ma la pandemia, e la conseguente chiusura prolungata dei negozi, ha certamente invogliato i marchi a implementare i servizi di online shopping e a offrire esperienze di acquisto sempre più immersive, tra social, dirette e personal shopper. Il risultato è che lo sforzo di coniugare la possibilità di acquisto all’assenza dell’assistenza vendita è sfociata in nuove sperimentazioni dei brand di lusso, che danno nuova spinta al retail fisico introducendo iniziative hi-tech e tools per la realtà virtuale e aumentata.

Valentino e il suo direttore creativo Pierpaolo Piccioli hanno lanciato una lente in augmented reality in collaborazione con Snapchat che permette agli utenti della piattaforma di provare virtualmente le nuove sneakers Valentino Garavani one stud comodamente da casa, per scegliere poi di reperirle online o in store. Un’iniziativa speciale è anche quella ideata da Burberry, che per il lancio della nuova Olympia bag ha dato vita a un progetto di realtà aumentata da Harrods. Gli spazi World of Olympia pensati dal marchio brit richiamano l’architettura dell’antica Grecia e in questi è possibile fruire di un’esperienza di realtà aumentata basata sulla tecnologia di 8th Wall che anima le statue dell’allestimento.

Louis Vuitton, invece, ha introdotto un’experience di realtà aumentata direttamente sulla propria app. Nel contesto degli eventi di moda maschile Walk in the park che si sono svolti a Parigi lo scorso gennaio, l’app Louis Vuitton ha offerto al pubblico la possibilità di interagire con il mondo immaginato dal direttore creativo del menswear Virgil Abloh. Anche il designer irlandese JW Anderson ha abbracciato il virtuale, lanciando un pop-up in collaborazione con Sharp end, agenzia specializzata nella connessione dei marchi con i loro consumatori attraverso IoT-Internet of things.

Fonte: mffashion.com

Patrizia Pepe, shopping con un assistente virtuale

Patrizia Pepe arricchisce la sua piattaforma e-commerce con un nuovo servizio on-demand, sviluppato in sinergia con Google, che permetterà a tutti coloro che accederanno al sito del brand di scoprire più da vicino le collezioni e di fare shopping in compagnia di un assistente virtuale.

Soprattutto in un settore come quello del retail, dove il contatto con gli assistenti di vendita è centrale nella realizzazione del processo di acquisto, Sales Virtual Assistant consente di rivivere online la tipica esperienza del punto vendita e di ritrovare un contatto umano grazie a un’esperienza di shopping totalmente tailor-made.

Il servizio on-demand è disponibile in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo su tutti i domini europei di patriziapepe.com. Al termine della sessione l’utente potrà finalizzare l’acquisto o, se desidera, prendersi il tempo per rivedere i look selezionati e concludere l’acquisto in un secondo momento.

“Si tratta di un progetto pilota e siamo molto orgogliosi di questa nuova sfida”, dichiara Roberto Tribioli, amministratore delegato dell’azienda. “Lo sviluppo dei canali digitali è uno dei punti cardine della nostra strategia, con il lancio di questo nuovo progetto desideriamo restare sempre in contatto con i consumatori e sostenere un reciproco dialogo. Grazie alla tecnologia le distanze si accorciano e si facilitano nuove preziose interazioni”.

Fonte: pambianconews.com

Vogue lancia e-commerce dedicato ai regali di Natale

Vogue entra nel clima natalizio con il lancio del suo primo e-commerce dedicato agli holiday gifts. Stando a quanto riporta Wwd, il portale della testata di moda sarà aperto al pubblico giovedì e potrebbe rappresentare una “mossa per monetizzare il brand in un contesto di calo delle entrate pubblicitarie nel mondo dell’editoria”.

I lettori della testata avranno così la possibilità di acquistare il merchandising firmato Vogue, che comprenderà prodotti nati da collaborazioni con un gruppo di designer, così come pezzi d’archivio.

“Le guide regalo sono parte integrante di ciò che facciamo in Vogue e penso che, da redattori, sia uno dei nostri storytelling preferiti. Quest’anno abbiamo pensato a come dargli vita”, ha dichiarato Rickie De Sole, head of fashion initiatives di Vogue e condirettore del fashion network di Condé Nast.

Tra gli articoli in vendita, saranno disponibili anche una bicicletta Vogue x Shinola, una tuta intera realizzata in collaborazione con Maisonette, tavole da surf firmate Vogue x Nusa Indah, carte da gioco nate dal sodalizio con Loulou Baker, carta da regalo e libri fotografici. Sull’e-commerce sarà inoltre disponibile una linea di abbigliamento sostenibile realizzata in collaborazione con il brand Public School, chiamata Vogue x V-Tomorrow, che includerà top a maniche lunghe e corte e felpe con il cappuccio.

Fonte: pambianconews.com

Nike non venderà più i suoi prodotti su Amazon

Nike dice addio ad Amazon, almeno per quanto riguarda la vendita dei suoi prodotti sulla piattaforma. Come riporta Bloomberg, il marchio di abbigliamento e accessori sportivi ha annunciato di voler interrompere la partnership con il colosso dell’e-commerce perché vuole puntare su una maggiore autonomia per quanto riguarda le strategie di vendita online.

La relazione tra Nike e la piattaforma era nata come progetto pilota nel 2017, quando il marchio sportivo aveva deciso che era giunto il momento di scendere a patti con il più importante sito di e-commerce per aumentare le vendite. Complice della scelta di abbandonare Amazon potrebbe essere anche il cambio al vertice che sarà operativo dal 2020, e che vedrà l’ex di eBay, John Donahoe come nuovo amministratore delegato del marchio.

“Come parte della volontà di Nike di incrementare l’esperienza dei consumatori con una più diretta e personale relazione, abbiamo deciso di concludere il nostro progetto pilota con Amazon Retail. Continueremo a investire in forti e importanti partnership per Nike con altri rivenditori e piattaforme per servire in nostri clienti su scala globale”, fanno sapere dall’azienda.

Tra le ragioni di questa separazione c’è quindi anche la volontà di Nike di tornare ad avere un completo controllo sui prodotti venduti e sulla gestione proprio marchio, evitando di lasciare che un eccessivo potere da parte di intermediari possa in qualche modo compromettere l’immagine dell’azienda. Inoltre, il brand sportivo avrebbe ora intenzione di concentrare i propri sforzi sulla relazione con una quarantina di partner commerciali che offrono una selezione di prodotti meno generalista, si legge ancora su Bloomberg.

Resteranno però attivi i contratti relativi all’utilizzo da parte di Nike dei servizi cloud forniti da Amazon Web Services, una partnership strategica che permette al marchio di puntare sempre più sulla tecnologia come strategia del gruppo. Negli ultimi tempi, il colosso sportivo ha investito in modo massiccio sull’intelligenza artificiale, rilevando una startup di software per predire le richieste dei consumatori e per sviluppare capi d’abbigliamento e dispositivi indossabili sempre più personalizzati e tecnologici in grado di dialogare con diverse applicazioni.

Fonte: www.wired.it

Farfetch spinge lo sviluppo del second hand

Farfetch ha dato il via a un nuovo progetto sperimentale dedicato ai clienti inglesi. Gli utenti potranno richiedere un sacchetto in cui inserire i propri articoli affidandoli alla logistica di Thrift+, startup specializzata nelle donazioni di prodotti usati, che si occuperà di fotografare, prezzare, catalogare e vendere indumenti e accessori. Un terzo del ricavato della vendita di ciascun articolo verrà devoluto a un’organizzazione benefica scelta dal donatore, un terzo andrà a Thrift+ e il rimante si tramuterà in un credito spendibile su Farfetch.

“È un altro modo per aiutarci a estendere la vita degli indumenti e promuovere un modello di business più circolare. Quando qualcuno ha acquistato qualcosa, magari proprio da noi, con coscienza poi può rivederlo o donarlo”, spiega a Vogue Business Thomas Berry, direttore della sostenibilità di Farfetch.

Il progetto stabilisce anche un rapporto di fidelizzazione col cliente che attraverso il credito finanziario è spinto a donare i propri capi dismessi. Per i retailer è più conveniente perché, a differenza di una ricompensa in denaro, incentiva un nuovo acquisto. Secondo uno studio condotto da Fashion for Good, l’80% dei clienti che propongono un capo per la rivendita o il riciclo tende ad acquistare un prodotto del medesimo brand con il voucher ottenuto.

All’inizio dell’anno l’e-tailer aveva lanciato il programma ‘Farfetch Second Life’ che permette alle clienti di vendere borse di lusso usate in cambio di un credito sulla piattaforma.

Pochi giorni fa Burberry ha svelato un programma pilota che offrirà un ‘premio’ alle persone che vendono capi della griffe britannica su The RealReal. La griffe inglese premierà i clienti che vendono i proprio prodotti sul sito, chi usufruirà della piattaforma otterrà, infatti, un incentivo per nuovi acquisti in 18 punti vendita americani di Burberry, dove è prevista un’esperienza di shopping personale esclusiva.

Il mercato resale, secondo il sito specializzato Thredup, dovrebbe raggiungere un giro d’affari di 51 miliardi entro il 2023 e già 90 marchi hanno aderito al Global Fashion Agenda’s Circular Fashion System Commitment che incoraggia i marchi a incrementare il volume di capi usati che vengono rivenduti o utilizzati.

Fonte: pambianconews.com

Amazon lancerà una nuova catena grocery come alternativa a Whole Foods

Amazon ha dichiarato di aver in programma l’apertura di una nuova catena grocery in California il prossimo anno, ampliando così la sua ambizione nel divenire un grande nome nel settore food.

“Amazon aprirà un negozio grocery a Woodland Hills nel 2020” ha confermato un portavoce dell’azienda a CNET lunedì mattina, subito dopo la pubblicazione di quattro annunci di lavoro proprio per il nuovo punto vendita. Woodland Hills è un quartiere di Los Angeles.

Il negozio sarà diverso dai Whole Foods, sempre di proprietà di Amazon. Non si sa ancora se verranno aperte più sedi, quale sarà la selezione dei prodotti, i prezzi o quale sarà il nome del marchio. Ma nelle offerte di lavoro, la società ha descritto il punto vendita di Woodland Hills come “il primo negozio di alimentari di Amazon”, suggerendo che avrà il marchio Amazon e che l’azienda potrebbe espandersi in più località.

L’azienda ha dichiarato inoltre che il negozio non utilizzerà la tecnologia Amazon Go, che consente ai clienti di effettuare il check-out senza dover attendere in fila. Invece, il checkout sarà convenzionale come in altri negozi di alimentari.

Oltre a Whole Foods, che Amazon ha acquisito per 13,2 miliardi di dollari nel 2017 e che ha oltre 500 punti vendita, la società offre la consegna di generi alimentari attraverso Amazon Fresh, il principale sito web di Amazon e Prime Now, oltre al cibo di Amazon Go.

Già nel mese di marzo, il Wall Street Journal aveva anticipato la possibile esistenza del nuovo format di Amazon.
Il nuovo concept, anche se con una sola sede confermata finora, indica la crescente ambizione di Amazon nel voler crescere nel mercato alimentare statunitense, di cui Walmart è leader.
L’espansione nel settore food, aiuterà Amazon, il più grande rivenditore online del mondo, in diversi modi, ad esempio rafforzando la fedeltà dei propri clienti.

Inoltre, la nuova linea potrebbe permettere ad Amazon di entrare nel business più tradizionale dei negozi grocery, pur mantenendo Whole Foods come negozio di fascia alta per alimenti biologici e naturali. Questo progetto potrebbe offrire una nuova concorrenza a KrogerSuperValu e a molte altre catene di supermercati.

Quando è stato chiesto alla società se i nuovi negozi potessero essere in concorrenza con Whole Foods, la risposta è stata no, ribadendo il forte impegno nel voler crescere in questo specifico settore.

“Quando si tratta di fare la spesa, sappiamo che i clienti amano avere più scelta, e questo nuovo concept offre un’altra opzione di spesa che si distingue da Whole Foods Market, che continua a crescere e a rimanere il leader nella qualità degli alimenti naturali e biologici”, ha detto il portavoce di Amazon, notando che Whole Foods ha aperto 17 sedi quest’anno e che ne sono previste altre. Il portavoce ha detto che Amazon continuerà a investire nella distribuzione di generi alimentari con Whole Foods.

Fonte: cnet.com

I progetti digital di Aquazzura, Bikkembergs e Harmont&Blaine

E-commerce, omnicanalità, gestione dei social network sono aspetti sempre più importanti per i brand di moda che vogliono affermarsi a livello internazionale, conquistando anche le generazioni più giovani, come dimostrano i nuovi progetti in ambito digital annunciati oggi da AquazzuraBikkembergs e Harmont & Blaine.

Il marchio di calzature di lusso Aquazzura ha scelto Triboo, che dispone di una sede a Shanghai, per conquistare il mercato cinese e in generale i territori asiatici, attraverso l’apertura di un flagship store su Tmall e la presenza sui canali social Baidu, WeChat e Weibo, per i quali Triboo dispone delle certificazioni necessarie.

Inoltre, la digital transformation factory milanese si occuperà dell’implementazione di un piano strategico e operativo di attività SEO onsite e offsite per rafforzare le campagne di digital marketing del brand, mirate ad aumentare il numero delle vendite online, migliorare il posizionamento e rafforzare l’engagement dei propri clienti. Aquazzura è presente con le sue calzature, disegnate dal Direttore Creativo Edgardo Osorio, in oltre 300 mila rivenditori nel mondo e dispone di boutique monomarca in città come Firenze, Londra, Miami, Mosca e San Paolo.

Per rilanciare il proprio e-commerce, Bikkembergs si è affidata a Diana Corp, agenzia specializzata nella progettazione di store online, che ha attuato un re-design completo dell’e-shop in linea con la nuova immagine del brand e sviluppato nuovi contenuti e funzionalità, concepiti per un utilizzo multi-device.

“L’e-commerce per noi rappresenta uno strumento utile per avere un contatto diretto con i nostri consumatori. Il nuovo sito rappresenta in pieno lo spirito che stiamo cercando di trasmettere al pubblico: un’unica identità di marca con dei canoni stilistici ben precisi ‘sport e moda’”, ha commentato Dario Predonzan, COO della società Levitas, a cui fa capo Bikkembergs.

Harmont & Blaine, infine, ha siglato con Giglio Group un accordo in esclusiva per la gestione a livello internazionale delle attività di e-commerce e lo sviluppo di un progetto innovativo di omnicanalità all’interno dei punti vendita del marchio del bassotto, che integrerà completamente gli oltre 140 store monomarca con il negozio virtuale. Il primo step del progetto prevede il lancio del nuovo sito Harmont & Blaine a inizio novembre.

‘‘Già da qualche anno Harmont & Blaine ha puntato i riflettori sul digital, registrando trend di crescita importanti: +30% nel 2017 e +39% nel 2018”, ha dichiarato Paolo Montefusco, CEO di Harmont & Blaine. “Anche il 2019 sta performando estremamente bene, con un online a +30% YTD (dal 1° gennaio 2019 ad oggi, ndr) e riteniamo che sia solo l’inizio. Grazie a questo nuovo importante progetto e al know-how del Gruppo Giglio riusciremo a dare un boost ancora maggiore non solo al web ma a tutta la rete vendita, per offrire al nostro consumatore un’esperienza sempre più contemporanea e dinamica.”

Fonte: it.fashionnetwork.com

Da Selfridges arriva la realtà aumentata

Nel reparto calzature uomo del department store Selfridges è stata posizionata l’installazione Continuous Play, realizzata dal brand di calzature Auxiliary e basata sulla tecnologia della piattaforma Spark AR di Facebook.

Per attivare l’esperienza basta puntare la telecamera del proprio smartphone verso il qr code dell’installazione, così da essere indirizzati sulla piattaforma ed ‘entrare’ nella realtà aumentata che consiste, tra le altre cose, nel vedere le scarpe in 3D in movimento e spazi, prospettive ed effetti non visibili ad occhio nudo.

Secondo quanto affermato da Selfridges alla stampa inglese, l’iniziativa di Continuous Play “ridefinirà il concetto di retail immersivo”.

Non a caso, infatti, a inizio settembre il department store ha annunciato un ulteriore passo in questo senso, ovvero l’apertura di un cinema permanente all’interno del suo store in Oxford Street entro la fine di novembre.

Fonte: www.pambianconews.com