L’app di Ikea ora mostra tutta la stanza in realtà aumentata

Quando si ha bisogno di comprare nuovi mobili per la propria abitazione, ci si chiede sempre quali possano essere i modelli più adatti per arredare al meglio gli interni dell’appartamento. Il “sogno” degli utenti sarebbe quello di poterli provare prima di acquistarli, in modo tale da capire se effettivamente si tratta della mobilia idonea all’ambiente. Fino a poco tempo fa era possibile al massimo sfruttare una ricostruzione in 3D dello spazio casalingo.

Da qualche tempo Ikea ha ufficialmente lanciato un’applicazione che invece consente di “testare” i mobili grazie alle nuove tecnologie. Stiamo parlando di Ikea Place, un’app certamente innovativa, ma che fino ad oggi presentava una criticità: l’utente poteva infatti provare solo un pezzo alla volta, non riuscendo ad avere le idee chiare sugli abbinamenti tra i vari oggetti e di conseguenza sull’effetto dell’intera mobilia da posizionare negli interni dell’appartamento. Grazie all’ultimo aggiornamento, il colosso dell’arredamento mondiale ha risolto questo problema.

Ora i potenziali acquirenti possono valutare la presenza di più oggetti contemporaneamente, anche scegliendoli uno ad uno personalmente. Un’aggiornamento che si basa ovviamente sulla Realtà Aumentata, che viene incontro all’utente nell’aiutarlo a capire i mobili più adatti e anche a creare delle liste di prodotti provati. L’app aggiornata è già disponibile per iOS, e presto lo sarà anche per Android.

Fonte: tech4d.it

Amazon introduce la possibilità di pagare in contanti negli USA

Amazon ha deciso di estendere le possibilità di pagamento sul suo sito e-commerce mettendo a disposizione dei clienti americani una nuova modalità, chiamata PayCode, che permette di saldare il dovuto in contanti.

L’opzione non è una vera e propria novità, perché era già disponibile in 19 stati (Cile, Colombia, Hong Kong, Indonesia, Kenya, Malaysia, Perù, Filippine, Taiwan, Tailandia, Barbados, Costa Rica, Stati Federali della Micronesia, Kazakhstan, Isole Marshall, Mauritius, Palau, Kenya, Tanzania e Uruguay). Ora è stata introdotta anche negli USA, consentendo di pagare con le banconote i propri acquisti in una delle 15 mila agenzie Western Union presenti nel paese. Nessuna notizia attualmente su un possibile sbarco in Europa.

Il funzionamento è facile: dopo aver messo nel carrello virtuale i prodotti da acquistare, il cliente seleziona la modalità di pagamento PayCode per ricevere un Qr code e un numero associato che identificano i suoi acquisti. Nelle 24 ore successive i clienti dovranno presentarsi in uno degli sportelli Western Union convenzionati per effettuare il pagamento senza alcun costo aggiuntivo, e solo a quel punto la merce verrà spedita. In caso di reso, poi, le filiali dell’azienda di servizi finanziari rimborseranno la spesa.

Negli Stati Uniti, questa opzione va ad aggiungersi a quella già messa in campo con Amazon Cash, che permette di depositare in contanti tra i 5 e i 500 dollari sul proprio Amazon Balance in uno dei 100 mila punti convenzionati tra farmacie, negozi e altre attività. In Italia, una simile formula di pagamento è disponibile attraverso il servizio Ricarica in cassa, che permette di acquistare in contanti dei buoni regalo Amazon in diversi negozi convenzionati e in oltre 40 mila punti SisalPay e di spenderli online tramite l’account personale.

L’espansione delle possibilità per i pagamenti in contanti è un argomento a cui Amazon guarda con attenzione. Del resto, secondo la Federal Reserve Bank of San Francisco, il 77% dei pagamenti negli Stati Uniti viene fatto di persona, e di questi il 39% è in contanti. Lo scorso maggio, inoltre, in seguito alle proteste di alcune associazioni che consideravano discriminatorio l’uso esclusivo dei pagamenti digitali, anche i supermercati senza casse Amazon Go avevano iniziato a permettere l’uso dei contanti per i pagamenti in alcune città americane.

Fonte: wired.it

Amazon introduce la possibilità di pagare in contanti negli USA

Amazon ha deciso di estendere le possibilità di pagamento sul suo sito e-commerce mettendo a disposizione dei clienti americani una nuova modalità, chiamata PayCode, che permette di saldare il dovuto in contanti.

L’opzione non è una vera e propria novità, perché era già disponibile in 19 stati (Cile, Colombia, Hong Kong, Indonesia, Kenya, Malaysia, Perù, Filippine, Taiwan, Tailandia, Barbados, Costa Rica, Stati Federali della Micronesia, Kazakhstan, Isole Marshall, Mauritius, Palau, Kenya, Tanzania e Uruguay). Ora è stata introdotta anche negli USA, consentendo di pagare con le banconote i propri acquisti in una delle 15 mila agenzie Western Union presenti nel paese. Nessuna notizia attualmente su un possibile sbarco in Europa.

Il funzionamento è facile: dopo aver messo nel carrello virtuale i prodotti da acquistare, il cliente seleziona la modalità di pagamento PayCode per ricevere un Qr code e un numero associato che identificano i suoi acquisti. Nelle 24 ore successive i clienti dovranno presentarsi in uno degli sportelli Western Union convenzionati per effettuare il pagamento senza alcun costo aggiuntivo, e solo a quel punto la merce verrà spedita. In caso di reso, poi, le filiali dell’azienda di servizi finanziari rimborseranno la spesa.

Negli Stati Uniti, questa opzione va ad aggiungersi a quella già messa in campo con Amazon Cash, che permette di depositare in contanti tra i 5 e i 500 dollari sul proprio Amazon Balance in uno dei 100 mila punti convenzionati tra farmacie, negozi e altre attività. In Italia, una simile formula di pagamento è disponibile attraverso il servizio Ricarica in cassa, che permette di acquistare in contanti dei buoni regalo Amazon in diversi negozi convenzionati e in oltre 40 mila punti SisalPay e di spenderli online tramite l’account personale.

L’espansione delle possibilità per i pagamenti in contanti è un argomento a cui Amazon guarda con attenzione. Del resto, secondo la Federal Reserve Bank of San Francisco, il 77% dei pagamenti negli Stati Uniti viene fatto di persona, e di questi il 39% è in contanti. Lo scorso maggio, inoltre, in seguito alle proteste di alcune associazioni che consideravano discriminatorio l’uso esclusivo dei pagamenti digitali, anche i supermercati senza casse Amazon Go avevano iniziato a permettere l’uso dei contanti per i pagamenti in alcune città americane.

Fonte: wired.it

Alibaba compra l’e-commerce di lusso Kaola per 2 miliardi di dollari

Alibaba ha acquisito Kaola, piattaforma cinese di e-commerce di NetEase, specializzata nell’offerta di beni di lusso. Grazie a questa operazione, Alibaba potrà controllare oltre la metà degli acquisti via web di merci straniere in Cina. Con una quota così grande, ora Alibaba potrà essere sempre più competitivo rispetto ai rivali JD Worldwide, VIP International e Amazon China.

L’operazione si aggira intorno ai 2,7 miliardi di dollari. Due miliardi di dollari, circa 1,81 miliardi di euro, sono stati stanziati per acquisire Kaola dalla società web NetEase. Altri 0,7 miliardi di dollari servono per prendere una quota di minoranza dell’applicazione musicale della stessa NetEase, battezzata “Netease Cloud Music”. Nel dettaglio, Alibaba e Yunfeng, società che fa capo a Jack Ma, fondatore di Alibaba, hanno investito 700 milioni nell’app musicale.

Kaola manetrrà il suo nome e continuerà a operare con i suoi marchi. La realtà sarà guidata da Alvin Liu (che rimpiazza Zhang Lei), import and export general manager di Tmall, una delle piattaforme di Alibaba.

In una nota, William Ding CEO di NetEase ha sottolineato: “siamo soddisfatti di aver trovato una soluzione strategica per Kaola all’interno dell’ampio ecosistema di Alibaba, dove Kaola continuerà a fornire ai consumatori cinesi prodotti e servizi di importazione di alta qualità. Allo stesso tempo, il completamento di questa operazione strategica permetterà a NetEase di concentrarsi sulla sua strategia di crescita, investendo in mercati che ci permettono di sfruttare al meglio i nostri vantaggi competitivi”.

“Diamo il benvenuto a Kaola nella famiglia Alibaba e apprezziamo il contributo di NetEase nell’incubazione di una piattaforma di ecommerce con forti capacità di importazione. Con Kaola, aumenteremo ulteriormente il servizio di importazione e l’esperienza per i consumatori cinesi attraverso sinergie attraverso l’ecosistema Alibaba”, ha aggiunto Daniel Zhang, amministratore delegato di Alibaba Group.

Lo scorso febbraio il gruppo cinese Alibaba ha annunciato che la sua piattaforma di commercio online Taobao ha acquistato 24 milioni di azioni della piattaforma di video online Bilibili, arrivando così a detenere una partecipazione dell’8 per cento nella società.

Bilibili, fondata nel giugno 2009, è una delle principali piattaforme di condivisione e intrattenimento video online in Cina. La società è quotata al Nasdaq.

Fonte: fashionunited.it

Apre a Londra il primo Microsoft Store europeo

Microsoft ha aperto il suo primo store europeo a Londra, situato presso Oxford Circus, nella stessa area dove si trovano altri flagship importanti come il bellissimo Apple Store di Regent Street.

Chris Capossela, Chief Marketing Officer di Microsoft, ha visitato lo store con il CEO del Regno Unito, Cindy Rose, spiegando che “sono pochi i luoghi al mondo così affascinanti come la capitale inglese”.

Capossela ha fatto sapere anche che lo store vanta molte caratteristiche uniche, come ad esempio la presenza di una McLaren Senna nel Gaming Lounge, il Community Theatre dove si svolgono workshops gratuiti tutto l’anno, e un intero piano dedicato al supporto tecnologico di imprese e organizzazioni.

Il flagship store di Microsoft ha un aspetto moderno, usa spazi ampi ed è arredato con elementi in legno e vetro. I visitatori sono accolti al piano terra con un grande video wall e dispositivi Surface sui tavoli, con la McLaren sulla loro destra e il visore HoloLens a sinistra.

Dalla scalinata a chiocciola in legno o tramite gli ascensori, è possibile passare alla Gaming Lounge del primo piano, dove è possibile provare agli ultimi titoli per Xbox e PC usando sede da gaming di qualità, acquistare laptop e accessori di terze parti, ottenere supporto tecnico, formazione, assistenza e consigli dall’Answer Desk.

L’area enterprise al secondo piano è dedicata al supporto, alla formazione e allo sviluppo delle imprese. Consulenti prodotti ed esperti del cloud sono a disposizione per spiegazioni relative a Office 365 e altre soluzioni. Questo piano è destinato a ospitare anche eventi, con meeting room e spazi-vetrina per dimostrazioni di aziende di terze parti.

Microsoft riferisce che il negozio in questione è il più accessibile di sempre, con pulsanti per l’apertura delle porte e scrivanie non troppo alte a supporto delle persone che si spostano usando una sedia a rotelle, e controller Xbox Adaptive disponibili per giocatori con mobilità ridotta.

I 150 dipendenti parlano in totale 45 diverse lingue, e membri selezionati del team possono comunicare con la Lingua dei segni britannica. John Carter, Senior Store Manager dello store, spiega che lo staff è composto da elementi di tutte le età, genere, etnie e abilità.

Microsoft ha circa 100 negozi fisici, la stragrande maggioranza di quali negli Stati Uniti.  Al di fuori degli Stati Uniti, c’è un solo Microsoft Store in Australia e sette in Canada.

 

Fonte: Macitynet

In Messico la spesa di Walmart si fa con WhatsApp

Walmart ha iniziato a offrire la consegna di generi alimentari dai suoi negozi Superama in Messico tramite il servizio di messaggistica WhatsApp.

WhatsApp, il servizio di messaggistica di testo gratuito di proprietà della piattaforma di social media Facebook, è onnipresente in tutto il Messico. Gli acquirenti Superama possono inviare un ordine a un numero WhatsApp gestito da Walmart, noto in Messico come Walmart de Mexico.

Un reporter Reuters ha provato il servizio lunedì, inviando una foto di una lista della spesa scritta a mano. Un rappresentante della compagnia ha risposto immediatamente, intervallando le risposte con le emoticon.

Superama addebita 49 pesos ($ 2,55) per la consegna entro 90 minuti, o 39 pesos ($ 2,03) per un tempo di consegna successivo, e accetterebbe il pagamento in contanti o con carta al momento della consegna.

Superama rappresenta circa 92 dei 2.459 negozi Walmart in Messico, che è il più grande mercato d’oltremare degli Stati Uniti.

 

Fonte: Reuters UK

Walmart ti mette la spesa nel frigo anche se non sei a casa

La celebre catena statunitense di supermercati Walmart ha annunciato il nuovo servizio InHome Delivery, che prevede la consegna, tramite personale, dei propri generi alimentari direttamente dentro casa, anzi dentro al frigo, quando non si è presenti.

La soluzione prevede l’impiego di tecnologie “smart” per la serratura di casa e l’uso di un’app, tramite cui garantire l’accesso domestico agli operatori autorizzati e ricevere in streaming le immagini catturate dalla bodycam, in modo da assicurarsi che il fattorino si limiti a posizionare la merce in frigo, senza poi indugiare in casa propria.

Il punto debole di queste soluzioni riguarda soprattutto la privacy e la sicurezza. L’idea che qualcuno possa entrare e frugare nella propria intimità domestica non è infatti particolarmente gradevole e per questo, oltre a serrature smart, app e bodycam, Walmart ha voluto rassicurare ulteriormente i propri clienti dicendo che il personale per le consegne riceverà un addestramento minuzioso su come “entrare nelle case dei clienti con lo stesso rispetto e la stessa attenzione che avrebbero per l’abitazione di un amico o di un familiare”.

Walmart avvierà inizialmente il proprio servizio InHome Delivery il prossimo autunno, in tre città, Kansas City, Pittsburgh, e Vero Beach, andando così a servire oltre 1 milione di clienti.

Il colosso sta anche valutando di sperimentare contestualmente alle consegne anche il ritiro dei resi, consentendo così ai clienti di lasciare le merci da restituire in bella vista, in modo che il personale addetto possa ritirarle dopo aver effettuato la consegna.

Showroomprivè acquista il 100% di Beautéprivée

Showroomprivé ha acquisito una partecipazione del 100% in Beautéprivée, azienda francese attiva nella vendita privata online del settore beauty, che conta oltre 8 milioni di membri e più di 1.000 marchi partner.

Il gruppo deteneva già il 60 per cento della società e, all’inizio dell’anno aveva aumentato il proprio capitale di 40 milioni di euro, per finanziare questa acquisizione, per un importo di poco superiore a 20 milioni di euro.

Come ha spiegato Showroomprivé, attraverso una nota, l’operazione “mira a rafforzare la posizione di leadership verticale del gruppo nella bellezza e nel benessere, un mercato con un forte potenziale di crescita e complementare al settore della moda”.

“Con Beauteprivée continuiamo a sviluppare la nostra interessante gamma di prodotti al miglior prezzo, adattata alle aspettative della digital woman. In questi due anni abbiamo lavorato insieme per sviluppare il marchio Beauteprivée, che ha quasi triplicato i suoi membri e più che raddoppiato il suo fatturato”, hanno sottolineato Thierry Petit e David Dayan, co- ondatori e co-presidenti di Showroomprivé.

Frédéric Bille e Xavier Chauvin, attualmente co-presidenti, continueranno a essere coinvolti nell’organizzazione aziendale per tutto il 2019 per assicurare la transizione manageriale.

Fonte: fashionunited.it

Walmart, intelligenza artificiale contro la rottura di stock

Walmart scommette sulla tecnologia nel concept sperimentale “Intelligent Retail Lab” aperto nella città di Levittown, nello stato di New York.

Il punto vendita, che offre più di 30.000 articoli in vendita distribuiti su una superficie di 4.500 mq, sfrutta un sistema combinato di telecamere e sensori per monitorare gli scaffali e le isole, inseriti in un ecosistema server collegato ai dispositivi mobile degli addetti alle vendite.

L’obiettivo è velocizzare il processo d’inventario dei prodotti, permettendo agli addetti di sapere con facilità e precisione dove e quando rifornirli, evitando così la rottura di stock.

Le telecamere sono in grado di identificare in maniera autonoma i prodotti, riconoscerne il tipo e indicare quando provvedere al riempimento dello scaffale. Infine, tutti i dati e le informazioni fornite dai sensori e dalle telecamere vengono raccolte in una banca dati presente nel negozio.

Fonte: GDOWeek

Amazon chiude il marketplace in Cina

L’e-commerce americano Amazon ha reso noto che dal 18 luglio chiuderà il suo marketplace in Cina. I consumatori orientali, dunque, non saranno più in grado di acquistare prodotti da venditori terzi, ma avranno comunque accesso ai beni dagli Stati Uniti, Regno Unito, Danimarca e Giappone grazie allo store globale di Amazon.

A pesare sulla scelta del colosso guidato da Jeff Bezos, secondo gli analisti, sarebbe stata la competizione con i giganti locali dell’e-commerce, Alibaba e Jd.com su tutti, che hanno di fatto reso il servizio statunitense non competitivo.

Amazon era sbarcato nel paese nel 2004, tramite l’acquisizione del sito di e-commerce Joyo.com, all’epoca il principale rivenditore online di libri in Cina. Il ritiro dall’area comporterà il taglio di posti di lavoro, per il momento non quantificati dall’azienda.

Al riguardo, l’azienda ha diffuso un comunicato ufficiale che recita: “Negli ultimi anni, abbiamo trasformato la nostra attività di vendita al dettaglio in Cina per enfatizzare le vendite transfrontaliere ed abbiamo riscontrato una forte risposta da parte dei clienti cinesi. La loro domanda di prodotti autentici e di alta qualità provenienti da tutto il mondo continua a crescere rapidamente e, data la nostra presenza globale, Amazon è ben posizionata per servirli. Continuiamo ad effettuare degli aggiustamenti nella gestione operativa per concentrare i nostri sforzi sulle vendite transfrontaliere in Cina e per continuare a migliorare l’esperienza sia per i clienti cinesi sia per i nostri partner di vendita globali. L’interesse di Amazon nei confronti della Cina rimane forte: abbiamo creato solide fondamenta in numerose attività di successo e continueremo a investire e crescere in Cina attraverso Amazon Global Store, Amazon Global Selling, AWS, ed i dispositivi ed i contenuti Kindle”.

Fonte: pambianconews.com